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L’intralipoterapia è una tecnica di infiltrazione di soluzioni iniettabili in grado di determinare la lisi degli adipociti (adipocitolisi). Inizialmente venivano utilizzate soluzioni con principi attivi a base di fosfatidilcolina e sodio dessosicolato. Studi recenti hanno visto l’efficacia del solo sodio dessosicolato (opportunamente associato ad altre sostanze) Questa messa a punto ha portato alla formulazione di una soluzione iniettabile denominata Aqualyx® associata ad un protocollo preciso che stabilisce la posologia, la cadenza delle sedute ed una specifica modalità di infiltrazione nel tessuto sottocutaneo.
Il suo utilizzo e strettamente riservato solo ai medici che hanno conseguito una formazione specifica nell’utilizzo della tecnica iniettiva denominata intralipoterapia.
Attualmente, l’intralipoterapia rappresenta la tecnica più efficace e condivisa per il trattamento non chirurgico delle adiposità localizzate in tutti quei soggetti che non intendono sottoporsi ad intervento chirurgico di lipoaspirazione. Tale metodica non sostituisce l’intervento chirurgico, ma costituisce una alternativa di seconda scelta.
Il principio attivo della formulazione induce la liporiduzione grazie al suo effetto che determina la rottura della membrana degli adipociti e la successiva saponificazione del grasso con conseguente eliminazione attraverso le vie linfatiche.
Una volta disegnata l’area da trattare procedo con l’infiltrazione del tessuto sottocutaneo con appositi aghi da intralipoterapia, in modalità a raggiera, coprendo tutta l’area con movimenti va e vieni e rilasciando opportune quantità della soluzione Aqualyx®. Mediamente occorre un flacone di aqualyx per trattare un’area di circa 10x10cm². L’associazione delle infiltrazioni con gli ultrasuoni cavitazionali aumenterebbe l’efficacia della terapia stessa.
Il numero delle sedute può variare secondo la superficie e lo spessore dell’area da trattare. Mediamente eseguo 4-6 sedute per il trattamento completo di una zona. Le sedute si effettuano solitamente ogni 15-20-30 giorni.
Subito dopo l’infiltrazione della soluzione con questa metodica non si osserva il solito arrossamento dell’area trattata in quanto non vi è coinvolgimento del piano dermico nell’azione del farmaco. Generalmente gli effetti delle soluzioni una volta iniettati nel sottocutaneo determinano, nella maggior parte dei pazienti, una lieve sensazione di bruciore, talvolta descritta come formicolio che dura pochi minuti. Nei primi giorni successivi alla seduta si assiste alla formazione di un edema (che scompare in alcuni giorni) associato a volte ad un indolenzimento dell’area trattata, anch’esso di breve durata.
Solitamente consiglio alla paziente di sottoporsi nei successivi giorni a sedute di linfodrenaggio per eliminare velocemente l’edema. Raramente suggerisco di indossare delle calze elastiche compressive dopo il trattamento degli arti inferiori.