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Il trattamento con i Fili di Trazione nasce in seguito alla positiva ed entusiasmante esperienza precedente avuta con i fili di biostimolazione e quelli di sospensione.
Come i suoi predecessori, esso è un dispositivo medico formato da un monofilamento o da microfili relativamente sottili in polidiossanone. Questo materiale, certamente sterile, viene già utilizzato in ambito chirurgico poiché non ha attività allergizzante ed è completamente riassorbibile. La peculiarità di questi fili è che per tutta la loro lunghezza fuoriescono dei “dentelli” o “spine” che servono ad ancorare il tessuto e provocare la sua trazione nella direzione voluta.
La procedura con i fili di trazione, eseguibile in ambiente ambulatoriale, è diversa rispetto a quella del posizionamento dei fili di biostimolazione; essa si avvicina di più a quella dei fili di sospensione Silhouettte Soft poiché lo scopo di tale trattamento è quella di produrre un effetto tensore della cute e dei tessuti.
Quindi, i fili di trazione hanno le “spine” posizionate in una unica direzione o in più direzioni, la loro distribuzione può essere da un unico lato del filo oppure in tutti i lati. L’azione principale di questi fili è la trazione prevalentemente in senso antigravitazionale. Quindi, serve a:
Il filo in PDO (spessore di 0.15 mm–1.0 mm e lunghezza di 50-170 cm) è posizionato all’interno di un ago (da 18 a 26 Gauge). Solitamente scelgo la lunghezza e lo spessore del filo, nonché il numero dei fili da impiantare in base alla tipologia del tessuto da trattare, alla vastità della zona da coprire ed al grado di trazione che occorre esercitare. Naturalmente, più fili vengono impiantati maggiore sarà la trazione finale; quindi, individuo nell’area i punti di sostegno per poter avere il maggior ancoraggio. L’impianto dei fili avviene a livello subdermico e tendo a posizionarli secondo i cosiddetti vettori del lifting. Inizialmente faccio pochi ml di un anestetico locale e con un ago di diametro leggermente più grande di quello del filo preparo il foro d’entrata. Una volta fatto penetrare l’ago fino al punto desiderato, tengo premuta da sopra la pelle la punta dell’ago che poi viene estratto ma si continua a premere sempre per poter permettere al filo di restare fermo e bloccato in corrispondenza del punto più distale che occorre sollevare / tirare. Immediatamente dopo cerco di dare del confort alla paziente applicando del ghiaccio secco sulla parte trattata e solo dopo alcuni minuti i capi prossimali dei fili si mettono in trazione contemporaneamente facendo “scorrere” la pelle in direzione antigravitazionale.
Viso:
Corpo:
Il risultato è immediatamente visibile e nel corso dei successivi giorni diventa più naturale e più gradevole. Nei primi giorni si avverte un senso di tiraggio che va a scomparire nell’arco di alcuni giorni. La pelle da subito si mostra più tonica, distesa e sollevata. Sarebbe opportuno evitare nell’immediato e per alcuni giorni i massaggi energici dell’area trattata, le cure odontoiatriche vanno rimandate di un paio di settimane, mentre l’attività fisica leggera o l’esposizione solare può essere iniziata dopo un paio di giorni. L’effetto si stabilizza nell’arco di un mese circa e si mantiene per un periodo di 8 – 12 mesi. Nel frattempo possono essere effettuate altre sedute se necessarie e/o altri trattamenti secondo la programmazione stabilita in precedenza.
L’obiettivo del trattamento, salvo diverse indicazioni, è la risoluzione del problema in una unica seduta. Comunque può rendersi necessario che per un ulteriore rinforzo o miglioramento dell’effetto ottenuto in precedenza serva sottoporsi ad altre sedute che di solito si distanziano di alcune settimane dalla precedente.
Ci sono però alcune controindicazioni assolute, quali:
1. Acne acuta e patologie dermatologiche in corso
2. Infezioni sistemiche
3. Allergie conosciute ai materiali
4. Trattamento con immunosoppressori
5. Importanti patologie tumorali in corso
6. Filler permanenti in prossimità dell’area da trattare